venerdì 11 giugno 2010

CRESCERE...


Crescere, è la parola più adatta...o forse il primo "concetto" che mi viene in mente di ritorno da questo salone d'arte contemporanea. Partire da casa in un modo e tornare a casa in un altro.

Succede spesso così quando si esce da quotidiano, dal consueta, da familiare. O per lo meno, succede a me. Mi capita di confrontarmi, di mettermi in discussione, spesso di rivedere tutto dal principio.

A volte questo moto interiore svanisce poco a poco affievolendosi. Altre volte invece, l'energia non abbandona, ma resta e trovo che questa sia una delle cose più belle del "fare esperienza".


Allo Sm'art siamo entrati in contatto con un fermento "argentino", frizzante, che purtroppo qui da noi spesso manca. Il pubblico era curioso, pieno di interesse per ciò che era esposto. Un pubblico eterogeneo e assetato di novità, di cultura, di bello. Ecco quello che abbiamo visto a Aix-en-Provence. Certo, stiamo attraversando momenti di crisi economica e questo si percepisce molto bene purtroppo. Ma la cultura, quella dovrebbe sopravvivere. E per "cultura" non intendo una roba noiosa, astratta...non parlo di qualcosa di lontano e di poco utile nella vita frenetica e caotica di ogni giorno. Ma parlo del bisogno di tutti di sognare, di nutrire il proprio spirito prendendoci cura di noi stessi. Le arti sono ciò che di più umano possa esistere perchè hanno a che fare con la primitiva voglia di creare insita nell'uomo; e ci permettono di imparare a osservare la realtà con più profondità, ci insegnano ad analizzare le cose da molti più punti di vista. Insomma, aprono la mente, per usare un modo di dire un pò comune.

Perchè qui sento che tutto questo è in pericolo? Perchè qualcuno cerca di rendere la vita difficile a tratti impossibile a chi fa cultura? L'anima non è forse abbastanza importante tanto da essere trascurata, denutrita e impoverita?

Lottiamo affinchè non ci venga portata via la cosa più preziosa e siamo consapevoli che senza "la bellezza", senza la curiosità, senza quel moto creativo e incessante che muove lo spirito, non siamo nulla.

E sono felice per tutti coloro che mi dimostrano il contrario ogni giorno anche qui in Italia.

Tutto vorrei, meno che generalizzare, il mio è solo un piccolo bilancio a caldo da "dopo-fiera".

Ma resto preoccupata per le notizie che ascolto ogni giorno. E sono avvilita per il deterioramento progressivo che qualcuno sembra voler apportare alla cultura e alle arti.

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