giovedì 23 ottobre 2014

LO SPIRITO DEI LUOGHI E GINA LAGORIO





“… i feudatari promisero e Belzebù alzò verso il cielo un cesto tanto grande che avrebbe potuto contenere un castello; con quello brandito come un’arma attraversò il piano alla sinistra della Stura e si avviò verso la collina di Pocapaglia.
Là una vanga pesante e lunga come nessuno ne aveva mai immaginato fiorì nelle sue mani, il diavolo l’affondava nella terra e ne traeva palate gigantesche che depositava nella cesta.
La riempì e ripassò il fiume: là giunto la rovesciò fra Tanaro e Stura.Tutta la notte durò il viavai del demonio in quella parte del mondo; la terra tremava sotto il suo piede biforcuto, mentre a poco a poco ne cresceva il livello fra i due fiumi, finché al primo baluginare dell’alba il promontorio fu finito e diavolo, vanga e cesta dileguarono nell’ ultimo buio della notte che moriva.
Su quel promontorio dice la storia che nel 1243 fu fondata Cherasco, città di mura stellate per la difesa, su un bastione che è una naturale inespugnabile fortezza.
Di quella notte una sola testimonianza: le Rocche profonde di Pocapaglia scavate dalla forza sovraumana del demonio.”
Il mio legame speciale con Cherasco cominciò allora e continuò negli anni. Quasi naturale che poi, per qualche circostanza del destino, mi ci trovo ora a vivere. Penso a mia bisnonna che lavorò in gioventù nella Filanda Chicco: chissà che strada faceva e come viveva...



GINA LAGORIO "Tra le mura stellate"


Questa è la storia che fin da piccola conosco. Me la raccontava spesso mia nonna e tutte le volte che venivo a Cherasco ne ero intimorita e dovevo cercare di non pensarci. E' buffo, ma ero bambina e piena di fantasia. Quasi ogni giovedì, nelle vacanze estive, venivo a trovare i nonni che in via Vittorio Emanuele, proprio di fronte a Palazzo della Mantica, preparavano il loro banco insieme agli altri mercatali.
Andavo con nonna a fare colazione al bar con latte caldo e biscotto novarese, oppure brioche.





Gina Lagorio in uno scatto di Bruno Murialdo




Per questo quando ho letto "Tra le mura stellate" per me è stata un'incredibile sorpresa riscoprire alcune di quelle fantasiose storie, come quella della "zarina Olga" e del fantasma di Margherita nelle notti di luna piena di maggio...


Le persone esistite, che vivono i luoghi, che fanno parte del ciclo vitale e circolare della storia, vengono raccontate e rivivono attraverso le pagine di un libro. Ma continuano in qualche modo anche a esserci. Nelle pietre, nei muri, nei viali, sui bastioni...La loro "presenza" e il loro spirito permea i luoghi che sprigionano un'energia, proprio quella di chi li ha vissuti. 
Non solo gioie ma spesso dolori, tragedie e sofferenze. La vita reale, quella fatta "di tutto", che aldilà del singolo individuo e della tendenza spesso egocentrica dell'essere umano, va avanti anche attraverso i posti, simulacri vibranti di vite trascorse.
Lo spirito dei luoghi di cui ha scritto Gina Lagorio in "Tra le mura stellate", romanzo corale che intreccia vicende di secoli.





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