martedì 23 giugno 2015

ALLESTIRE UNA MOSTRA DALLA A ALLA Z (O QUASI)

LAND & SEA, la mostra personale della pittrice inglese Joy Moore è partita sabato pomeriggio alle 16 e si potrà visitare fino al 26 luglio.




Ho pensato di scattare qualche foto mentre allestivo il tutto per creare un piccolo tracciato che possa essere utile a chi si trova a dover preparare una mostra.
Qui ovviamente parliamo di un piccolo spazio, ma per esperienza non cambia poi molto anche quando si ha a che fare con una location più impegnativa.
Da quando spacchetto i quadri (in questo caso sono tutti dipinti e qualche pastello incorniciato) e li libero dal loro imballaggio fino a quando sistemo l'ultima cosa in assoluto - ovvero le luci - ho diviso in punti tutte le azioni che svolgo. Questa è la mia personale esperienza dopo 9 anni di allestimenti: non pretende di essere esaustiva o "giusta". Ma per me funziona e mi permette di fare tutto in tempi molto ragionevoli e senza perdere il controllo o farmi saltare i nervi (cosa che comunque a volte succede).
Partiamo da quando l'artista mi consegna i quadri (nei casi in cui sono io a curare l'allestimento).





1 - Togliere i quadri dall'imballaggio e sistemare tutto il materiale in cui sono impacchettate le opere.
Potrà sembrare eccessivo, ma impiegare qualche minuto a piegare carta, pluriball, cartone, angoli di protezione delle cornici, eccetera, vi farà risparmiare un sacco di tempo quando smonterete la mostra. Io li piego e li divido per materiale: poi li metto tutti in un unico scatolone e scrivo a che mostra corrispondono. Così tra un mese ci metterò poco tempo a impacchettare nuovamente tutto...(anche se spero sempre di dover imballare meno opere :))





2 - Disporre i quadri a terra contro le pareti, uno in fila all'altro. Le opere vanno viste tutte e tutte insieme perché dobbiamo farci un'idea precisa di ciò che abbiamo. Questo è il momento più importante in cui si sceglie se esporre tutto oppure decidere di selezionare alcune opere ed escluderne altre. Si sceglie come "raccontare" quella mostra, quale storia l'artista ha costruito, se si vuole creare un percorso preciso oppure no.
Magari occorre raggruppare alcune opere che sono in sintonia o che si richiamano per tecnica pittorica, per tematica o per caratteristiche cromatiche. Altre volte invece si vuole dare rilievo a un lavoro perché racchiude un significato particolare oppure perché è slegato dagli altri.
(Per esempio in questa mostra un lavoro è stato ripreso da Joy Moore dopo molti anni ed è stato rifinito: per lei meritava un posto tutto suo e così ho fatto isolandolo).








3 - Appendere le opere: scala, centimetro e via. Ci sono tanti sistemi di appensione per i quadri (a volte vanno bene anche semplici chiodi). Io però ho un sistema di cavetti trasparenti molto comodo che va avanti alla perfezione da quasi 10 anni. Quindi conto le opere da appendere e mi preparo la quantità di cavi necessaria. Poi, per regolare le altezze avvicino tutti i cavi e livello i gancetti alla stessa altezza. I quadri della stessa dimensione saranno così perfettamente in linea.
Faccio lo stesso con tutte le diverse misure dei quadri.
La regola empirica è che l' sguardo di un ipotetico spettatore di media altezza dovrebbe cadere sulla linea immaginaria che taglia orizzontalmente a metà un quadro. Posso decidere ovviamente di sconvolgere questa regola se reputo che un'opera, per motivi legati alla sua percezione, debba essere molto in alto o molto in basso.
Le distanze tra un'opera e l'altra sono molto, molto importanti. Determinano l'attenzione dello spettatore, creano dialoghi tra i dipinti o viceversa, li isolano e li evidenziano.




4 - Rifiniture ed etichette. Capita che il risultato sia subito quello che avevamo in mente. Oppure non va, non ci convince. Ora però il più è fatto e le idee sono più precise. Possiamo fare aggiustamenti, cambiare qualcosa, notare se, per esempio, un lavoro aveva bisogno di maggiore rilievo.
Le etichette sono necessarie per chi visita una mostra. Bisogna indicare il titolo e la tecnica. Preferisco non ripetere l'autore su ogni etichetta quando si tratta di una mostra personale in galleria: è inutile e ripetitivo. Meglio specificare il titolo dell'opera che spesso è fondamentale per apprezzarla in pieno. La tecnica va scritta assolutamente. Il formato io non lo metto sempre: dipende se ci sono taglie molto differenti o meno. Trovo che a volte disturbi la lettura del cartellino, dato lo spazio esiguo che si ha a disposizione.
E il prezzo? Metterlo o no? Io da qualche anno ho scelto di metterlo anche nel cartellino. Il mio modello sono state le gallerie all'estero che non si fanno alcun problema a indicare le quotazioni delle opere. E' un "problema" tutto italiano e molto provinciale: lo scrupolo che il prezzo non vada indicato è inutile e non comunica un'informazione fondamentale. Comunque tengo sempre un listino completo di titolo e quotazioni a disposizione su un tavolo.




5 -  Pulizie generali. Pavimento, superfici e vetrina devono essere pulitissime. Io lo faccio alla fine, quando il pavimento è sgombro e attraverso la vetrina posso vedere l'allestimento già terminato. In questo modo ho molti più punti di riferimento per notare aloni e punti deboli (per esempio se qualcosa non si vede bene da fuori o è rimasto in ombra). All'ingresso è sempre opportuno che ci sia del materiale informativo sulla mostra e sull'artista. Appena entrati i visitatori devono trovare ciò che cercano a disposizione. Volantini, flyer, locandine, cataloghi e biglietti da visita vanno quindi sistemati in modo ordinato e in un posto facile da raggiungere. Creo anche un foglio di sala in cui inserisco la biografia dell'artista, un testo critico scritto da me, titolo e durata della mostra e qualche notizia proprio sulla personale in questione.
Fuori dalla galleria tengo un tavolino con qualche invito/brochure della mostra in corso per chi passeggia sotto i portici.









6 - Orari. Sembra scontato ma è importantissimo e spesso viene dimenticato. Gli orari di apertura vanno indicati chiaramente e devono essere visibili da fuori. Va fornito un numero da chiamare nel caso di necessità o per appuntamenti.









Quando è tutto finito si può pensare di preparare un piccolo buffet per accogliere i visitatori nel caso sia prevista un'inaugurazione. Secondo me qui occorre essere molto minimali. Trovare un abbinamento particolarmente riuscito scegliendo una o due cose da assaggiare e, in sintonia, una bottiglia di vino. Poi dell'acqua e una bevanda analcolica. Poco e di qualità.














martedì 16 giugno 2015

LAND & SEA - Joy MOORE espone i suoi nuovi lavori @Evvivanoé




"Land and sea" mi faceva pensare alla Terra in astratto. Come se non ci fossero paesi definiti, confini, nomi e città, ma solo terre e mari, colori e venti a sfiorare le montagne e le colline.

Cieli infiniti, nuvole e silenzio.
Anzi, non proprio silenzio, ma quel suono sordo e continuo del Mondo, quella musica delle sfere celesti con la loro armonia di cui parlò Pitagora per primo.

Per tutti questi motivi quando Joy ha proposto questo titolo per la mostra dei suoi ultimi dipinti, ho accettato subito. Mi sembrava  proprio racchiudesse tutto ciò che la sua pittura vuole dire.

Intensità di colori e di toni in luoghi che potrebbero essere ovunque, in qualunque parte del globo e sanno di infinito.






Dall'Irlanda alla Sicilia, dal Nord al Mediterraneo quello che percepiamo è pittura intensa e intrisa di passione.

La allestiremo questa settimana e da sabato 20 giugno LAND & SEA sarà visitabile fino al 26 luglio da Evvivanoé.