venerdì 28 agosto 2015

L'AUTUNNO SARA' OLANDESE - EVVIVANOE' E LE MOSTRE DI SETTEMBRE E OTTOBRE


Martha Nieuwenhuijs - L'uva fogarina


L'autunno, o fine estate e inizio autunno per chi, a differenza mia, odia questo cambio di stagione, sarà olandese, almeno nella galleria di Cherasco.

Due donne che hanno determinato, ognuna a suo modo, lo spirito di Evvivanoé.
Una esporrà nel mese di settembre, quei giorni di sole radente, di luce gialla, di serate già fresche e di pomeriggi tiepidi. L'altra in ottobre, che qui è soprattutto uva e colline.

Martha Nieuwenhuijs e i suoi nuovi dipinti: tele che sfiorano il metro e altre più piccole, tutte radiose, musicali, vitali. Una vera sinfonia di toni e anche di suoni.


Martha Nieuwenhuijs - Rise, dance


La mostra inaugurerà il 12 settembre e durerà un mese. La prima esposizione dopo l'estate, come l'anno scorso è di Martha.
Mi piacciono certe ricorrenze e certi rimandi, certe "abitudini".
Prima che il vento del cambiamento ci trovi impreparati e timidi, celebriamo la bellezza con un "Ballo di primavera".
La primavera dobbiamo averla dentro, anche d'autunno.

A ottobre Marjon Bessems, un'altra energica, brillante artista olandese esporrà suoi nuovissimi lavori.

Quindi dal 12 settembre, la galleria di vestirà di colori.



martedì 4 agosto 2015

SCOPRIRE IL MUSEO TATTILE OMERO DI ANCONA




Manichini coloniali, Giorgio De Chirico, bronzo



La legge numero 452 del 25 novembre 1999 recita così: "la finalità del Museo è quella di promuovere la crescita e l'integrazione culturale dei minorati della vista e di diffondere tra essi la conoscenza della realtà". 


Ecco perché io e il diritto non siamo mai andati molto d'accordo.
Le parole messe così definiscono e rinchiudono, nette e taglienti, una realtà talmente profonda e inafferrabile per noi "vedenti" che quasi ne travisano il senso.
Certo, il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, nasce con questa finalità.  Nato da una geniale intuizione, ispirato dall'Unione Italiana Cechi, nel 1993 è stato istituito dal Comune di Ancona con il contributo della Regione Marche. E' uno dei pochi esempi in Italia e nel Mondo e nel 1999 viene riconosciuto dal Parlamento con una legge. Da quel momento di strada ne ha fatta davvero tanta.
Dal 2004 il museo occupa parte dei nuovi spazi della Mole Vanvitelliana di Ancona ma è destinato a crescere sempre di più. Dimostrazione del fatto che quando le idee sono buone anche i sogni possono realizzarsi per davvero.

Ci sono finita quasi per caso e ne sono uscita diversa: un'altra persona, un'altra concezione della percezione non solo dell'arte, ma di tutta quella realtà sensibile che tanti filosofi si sono arrovellati per comprendere. Le categorie aristoteliche e kantiane, la realtà sensibile, la realtà fenomenica, il velo di Maya....Ma è tutto qui, al Museo Omero! Venite, provate a visitare una mostra "con le mani", con il tatto, ma fatelo veramente, aprite una nuova porta della percezione.
Improvvisamente quello che vi sembrava sicuro, certo e definito sarà....altro.


Il percorso espositivo attuale museo



L'arte e chi non la può vedere. Incredibile, non mi ero mai chiesta nulla a riguardo!
Mentre mi avvicinavo all'ingresso del museo ero, devo ammetterlo, molto curiosa e un po' intimorita nello stesso tempo. Perché si ha sempre "paura"di ciò che non si conosce bene e di ciò che viene considerato un "problema", una mancanza? Non lo so, non so dare una risposta.
Comunque sia non appena mi hanno fornito l' apposita benda per coprire gli occhi e ho cominciato la visita...Tutto ha cominciato a trasformarsi. Tutta la realtà intorno a me.

Per prima cosa camminare guidata dal braccio di qualcun altro, anche se è il nostro compagno o nostra madre...è sempre difficoltoso fidarsi. Ecco perché si dice "fidarsi ciecamente", ci avete mai pensato?
L'incedere è goffo, non si hanno punti di riferimento. Ma quando le mie mani si sono posate sulla superficie della prima statua (che poi ho scoperto essere la riproduzione in gesso di una celebre scultura) tutto è cambiato. Ho "sentito" con le mani e mi hanno indirizzato a coglierne alcuni aspetti che non avevo considerato: la temperatura della materia che toccavo, per esempio. Cercare di far scorrere le dita per capire cosa c'era lì, di fronte a me. Percepirne la grandezza, i rilievi e gli incavi, le protuberanze e i vuoti.


Fanciulla con pappagallo, Aron Demetz, 2000, legno di tiglio dipinto


Ora, io, come tutti i vedenti, ho un riferimento visivo a cui pensare. Ma chi non ha mai visto con gli occhi? Cosa accade?
La bravissima e preparata guida, Monica Bernacchia, che con una passione contagiosa per tutto ciò che concerne questo posto e una competenza rara, ci ha spiegato ogni dettaglio del museo e mi ha illuminata su alcune cose a cui non avevo davvero mai pensato in maniera così profonda.
Tutti noi abbiamo nel nostro patrimonio genetico qualcosa di "scolpito", proprio lì, nel famoso e altrettanto sconosciuto DNA, ci sono notizie che si pare si tramandino da secoli e che vanno aldilà dei nostri sensi e delle nostre esperienza. Fanno parte del nostro patrimonio conoscitivo, ci informano sulla realtà del mondo.
Noi SIAMO e dunque percepiamo qualcosa che va ben oltre la realtà visibile e questo, per una frazione di secondo, l'ho capito anche io, proprio mentre, inaspettatamente, le mani e le dita mi guidavano come su uno strumento musicale, quando vanno avanti da sole e viene fuori una musica stupenda e non sai come sia possibile. Ecco, ho provato una cosa simile. Capivo, percepivo, vedevo "senza gli occhi".

Ci sarebbe molto da dire, da cercare tentare di spiegare e di raccontare e per chi come me non ha il dono della sintesi è ancora più difficile farlo per scritto. Ma tutta la prima parte del Museo è una scoperta dietro l'altra.

Quando poi ti trovi di fronte opere d'arte "vere", non riproduzioni, ma sculture realizzate da artisti contemporanei, acquistate dal museo per essere fruite con il tatto, l'emozione è ancora più viva e forte.


Stanza segreta, Paolo Annibali, 2008, terracotta policroma

Mare e destini, Paolo Annibali, 2008, terracotta policroma



Una sezione della mostra è dedicata temporaneamente al Rinascimento e una collezione d'arte proprietà di una famiglia fiorentina da più di sei secoli, la collezione Bellini, è stata messa a disposizione dei visitatori. Non posso esprimere come è stato straordinario per me toccare una scultura di terracotta invetriata di Giovanni Della Robbia o sfiorare con timore e devozione una scultura lignea del 1100...Questo allestimento a cura di Massimiliano Trubbiani è davvero suggestivo: è multi-sensoriale, c'è la musica che enfatizza la percezione, il profumo e la possibilità di toccare marmi, bronzi, legni e terrecotte.

San Giovannino Benedicente, Giovanni Della Robbia, 1489, terracotta invetriata


Questa per me è stata una cosa molto, molto speciale.
Devo dire che ciò che provai quando vidi per la prima volta le celebri Ninfee di Monet, tanto tempo fa...Non è quasi nulla in confronto alla scoperta che l'arte può essere fruita e percepita in maniere che nemmeno possiamo immaginare e che è davvero strano da credere che nel 2015 le strutture museali non prendano in considerazione - se non in minima parte - una grandissima fetta di visitatori che semplicemente hanno altri strumenti per comprendere il mondo.
Strumenti incredibili almeno quanto la vista. Solo che noi vedenti non li conosciamo.



Stele delle colonne, Gerolamo Ciulla, 1997, travertino




Rimando al sito del museo, alla pagina facebook e al profilo Instagram per scoprire tutte le attività, i mille laboratori, i concerti e gli eventi che si organizzano qui.

Noi abbiamo concluso la serata con un aperitivo nell'affascinante cortile interno (la struttura che ospita il museo è la Mole Vanvitelliana del porto di Ancona è un edificio immenso a forma di pentagono) ascoltando un incantevole concerto, "Navegar è preciso" del gruppo Os Argonautas, al chiarore della luna, il mare a pochi passi da noi.

Museo Tattile Statale Omero 
Mole Vanvitelliana di Ancona